Negli ultimi anni si è consolidata sulla base di forti evidenze l'opportunità di perseguire nella maggioranza dei pazienti con fibrillazione atriale una strategia di controllo del ritmo, in quanto associata a una migliore outcome a distanza.
Nella pratica clinica rimane la necessità di caratterizzare bene il paziente tanto per la candidatura ai farmaci antiaritmici, che persistono come risorsa da utilizzare in specifici gruppi di pazienti, anche in associazione all'ablazione, quanto per le indicazioni all'ablazione transcatetere.
L'impiego dei farmaci antiritmici presuppone una precisa conoscenza delle caratteristiche sia di farmacocinetica che farmacodinamica, nonche' della tollerabilità a lungo termine e il loro impiego dovrà implicare necessariamente la prescrizione al dosaggio adeguato, validato dai trials.
Queste tematiche verranno discusse durante il convegno con presentazione delle evidenze disponibili e illustrazione di aspetti tipici della decision making nella pratica clinica.